Quale scenario lavorativo ci attende una volta superata l’emergenza coronavirus? Come cambierà il mondo del lavoro? Quali saranno le competenze più richieste dalle aziende? Cerchiamo di dare risposta a queste domande.

Purtroppo - o per fortuna - nessuno possiede una sfera di cristallo: prevedere il futuro in un momento come questo non è possibile. Di certo c’è solo che le cose torneranno a funzionare come prima. Anzi, probabilmente meglio. L’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia ed il mondo intero in questo 2020 ha infatti dato una spinta alla digitalizzazione: molte attività lavorative si sono infatti adattate ad un nuovo tipo di svolgimento. 

Fonti Istat rivelano che sono ben oltre 4 milioni gli italiani coinvolti dall’ondata dello smart working, il famoso “lavoro da casa” e non più alla scrivania del proprio ufficio. Secondo una ricerca pubblicata da Microsoft, si stima inoltre che ben l’87% degli italiani in smart working hanno riscontrato una produttività pari o superiore rispetto a quando il lavoro veniva svolto in ufficio. Dati che delineano un utilizzo massivo di tale modalità, incentivato anche dal Governo tramite i diversi Dpcm che si sono susseguiti negli ultimi mesi, ed una certa soddisfazione diffusa al riguardo. 

Dunque, le realtà aziendali ed i rapporti professionali sono destinati a cambiare, ed il processo verso un nuovo mondo del lavoro è già cominciato. Ma con questo cambiamento muteranno anche le capacità e le competenze professionali richieste ai candidati. Creatività, conoscenza del digitale, capacità di gestire lo stress ed ottima organizzazione, vediamo quali potrebbero essere le soft skill più richieste una volta terminata l’emergenza.

Le 5 soft skill da inserire assolutamente nel CV

Secondo la famosa rivista statunitense di economia Forbes, ci sono alcune importanti competenze professionali che i lavoratori del post pandemia dovrebbero possedere per riuscire ad adattarsi al nuovo scenario lavorativo a cui stiamo andando incontro. Scopriamole insieme: 

• Competenze tecnologiche

Al primo posto, senza dubbio, troviamo le competenze tecnologiche. Grazie alla spinta che la pandemia ha dato alla digitalizzazione, le aziende stanno sempre più investendo in questi tipi di processi. Un ottimo candidato non può sicuramente farsi trovare impreparato su questo fronte.

• Capacità di adattamento e flessibilità

Sarà fondamentale per i futuri lavoratori sapersi adeguare a luoghi di lavoro in continua evoluzione: oggi si lavora in ufficio, domani da casa, dopodomani chi lo sa. Bisognerà essere aperti alle novità e pronti all’aggiornamento continuo.

• Autonomia e precisione

Fondamentali, soprattutto considerando il lavoro da casa, saranno le abilità quali autonomia e precisione. I futuri lavoratori dovranno essere in grado di svolgere i compiti assegnati senza bisogno di una costante supervisione e di portarli a termine in modo accurato e preciso. Prestare attenzione ai particolari e curare i dettagli sono caratteristiche fondamentali per la buona riuscita del risultato finale.

• Capacità di pianificare ed organizzare

Soprattutto in ottica di smart working, è necessario saper riconoscere quali sono le priorità identificandole tra i vari obiettivi da portare a termine. Fondamentale è anche tenere conto del tempo a disposizione ed organizzare il lavoro di conseguenza. 

• Resistenza allo stress e problem solving

Infine, non da meno, la capacità di prolem solving e di gestione dello stress. I lavoratori del futuro dovranno essere in grado di adattarsi alle situazioni più disparate reagendo positivamente, mantenendo il controllo e dimostrando un’attitudine proattiva rispetto a eventuali problemi e ostacoli che potrebbero capitare. Qualità ancora più apprezzabili se abbinate ad una buona capacità di ricerca e messa in pratica delle migliori soluzioni a tali problemi.

Ecco svelate alcune delle più importanti soft skill da valorizzare nel proprio curriculum, competenze trasversali adatte non solo per il post emergenza ma per qualsiasi situazione ed ambito lavorativo.

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