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Leadership

Soprattutto negli ultimi 2 anni, il mondo del lavoro ha subito dei cambiamenti profondi: come i manager devono adattare la loro leadership a questi cambiamenti, e quali sono i comportamenti da evitare? 

 In un mondo del lavoro in così profonda mutazione, in cui si parla di “Great Resignation” e “Yolo Economy”, un capo che non sa gestire le persone e non sa come rapportarsi con loro può essere determinante nella decisione di un dipendente di andarsene.

E a poco possono servire, in questi casi, un aumento di stipendio o nuovi benefit aziendali.

Vediamo alcuni esempi di cattiva leadership:
- Il capo che non condivide strategia, obiettivi, il come e il perché una cosa va fatta, non riesce a ottenere il coinvolgimento e le motivazioni da parte del proprio team
- Il capo incoerente, che non risulta credibilie agli occhi del proprio team a causa della discrepanza tra el parole e le azioni
- Gli ex, ossia chi non riesce a entrare nel suo ruolo di leader e continua a comportarsi come un collega
- L'economista, che conosce i costi di ogni cosa e fa tagli su tutto, ma non ha una visione d’insieme
- Il procrastinatore, che rimanda senza analizzare la situazione esistente: compila liste per cose da delegare senza però seguirle e prenderle in mano.

Cosa dovrebbe fare un capo oggi per coinvolgere dipendenti e collaboratori?
La pandemia ha stravolto le abitudini lavorative: per esempio, il lavoro da remoto ci ha fatto capire tantissimo cose, come l’inutilità di fare un’ora di macchina all’andata e al ritorno per fare una riunione e l’importanza, per esempio, di poter far mangiare il proprio figlio senza dover delegare questo compito ad altri. Alla fine, la vera differenza rispetto al passato è che, con quello che è successo, nessuno di noi vuole più tornare indietro, abbiamo visto tutti cosa vogliamo davvero fare e come vogliamo gestire le cose. Non è più il “voglio lavorare e basta”, ma conta come lo si fa.
In questo contesto così mutato, cosa devono fare i capi?

Devono uscire dalla propria zona di comfort: sanno fare i capi perché hanno imparato a farlo in quel mondo, puntando, per esempio, sul controllo visivo. Per alcuni lavori, infatti, basta che si vedano le persone al computer per pensare che stiano facendo quello che devono. Ma questo non vale più.
Un capo deve imparare a gestire la relazione in un modo diverso: puntare sugli obiettivi e sulla produttività.
Il clima aziendale è fatto da quello che il capo fa. I benefit contano fino a un certo punto.
Un leader non è solo una persona carismatica: un leader è un bravo insegnante, ossia una persona che porta tutti allo stesso livello. Se si riesce a raggiungere l’obiettivo tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno, ecco, quello è un caso in cui la leadership funziona.

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